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Una visita a Palazzo Merulana: la Collezione Cerasi, le pitture di Antonio Donghi e Vittorio Marella

Nella cornice delle sale del Palazzo Merulana, già sede dell’Ufficio d’Igiene di Roma recentemente restaurato ed ora area museale nel quartiere Esquilino, è possibile visitare in questi giorni, non solo la Collezione Cerasi che comprende opere moderne e contemporanee di elevato valore artistico, ma anche una mostra antologica delle opere di Antonio Donghi ed una personale di un giovane pittore veneziano Vittorio Marella dal titolo “Nuotatori d’inverno”.

La Collezione Cerasi comprende opere moderne e contemporanee della Scuola Romana, esponendo sculture e quadri di Raphaël e le opere di Ceroli, Pugliese, Penone, Donghi, De Chirico, Capogrossi, Cambellotti, Balla, Casorati, Mitoray e Fabre, solo per citarne alcuni.

Al terzo piano del palazzo è attualmente presente una antologica di Antonio Donghi (Roma, 16 marzo 1897 – Roma, 16 luglio 1963) è stato un pittore italiano, tra i principali esponenti del Realismo magico, stile pittorico e letterario che dipinge una visione realistica del mondo aggiungendo anche elementi magici, spesso confondendo i confini tra fantasia e realtà.

Al quarto piano si può ammirare la personale di un promettente pittore venziano di ventisette anni, Vittorio Marella, dal titolo “Nuotatori d’inverno”. La mostra ha come tema il mare, l’acqua natura in cui compare l’elemento umano, mai inquadrato di fronte ma se sempre da dietro, togliendo la riconoscibilità e concentrandosi sulla osservazione dell’infinito e dell’elemento primigenio dell’acqua.

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Shade, beauty in b/w

Ho ripreso un set di immagini di qualche anno fa scattate a Shade, una modella di origini pugliesi con la quale condivido la comune passione calcistica, ora trapiantata a Milano dove ha iniziato una carriera televisiva in un canale sportivo. Il bianco e nero credo abbia reso al massimo la sua spontanea eleganza e bellezza.

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A passeggio fra antichità e modernità: la Centrale Montemartini

In una atmosfera coinvolgente dove la “modernità” delle attrezzature della centrale elettrica più grande di Roma,  situata sulla via Ostiense, inaugurata il 30 giugno 1912 e divenuta il primo impianto di produzione elettrica dell’Azienda Elettrica Municipale, attualmente dismessa e facente parte dei Musei Capitolini, si unisce alle testimonianze del passato dell’antica Roma nella maestosità dell’arte statuaria e musiva. In ambienti come questi questo apparente contrasto si amalgama alla perfezione, creando nel visitatore un inevitabile orgoglio della romanità, del fasto degli antichi padri, scevro da qualsiasi rigurgito politico del passato. Una visita assolutamente da non perdere con attenzione e reverente ammirazione delle opere di grandi artisti del passato e dell’ingegno di ingegneri e tecnici del secolo scorso.

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On the beach

Il mare di Roseto degli Abruzzi, una giornata di ottobre di sole , una modella per qualche ritratto outdoor

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Ancora Seneca

Alcune nuove immagini delle opere dello street writer Seneca, pseudonimo di un artista padovano, molto attiva nella zona delle Terme Euganee dove le sue creazioni parlano di amore, di delicatezza e poesia.

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“Sarò diverso” – il backstage

Alcuni scatti del backstage dello spettacolo “Sarò diverso” di Serena Maffia e Vittorio Centrone

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“Sarò diverso”

Un grazie particolare a Serena Maffia, regista e autrice con Vittorio Centrone, dello spettacolo “Sarò diverso” andato in scena dal 12 al 14 gennaio al Teatro Altrove, dove Serena “racconta attraverso la prosa, i disegni di Giulio De Vita e la musica di Vittorio Centrone un’avventura fantastica a cavallo tra la realtà e il mondo delle idee, nel quale, a volte, idee dimenticate o incomplete si concretizzano. L’armonia, i suoni della natura, gli insegnamenti di uno spirito guida, la luce, le geometrie, le emozioni, trasporteranno lo spettatore in quella altra dimensione che è il sogno, il teatro” e dove ho partecipato come fotografo di scena.

Una esperienza molto stimolante per la bravura degli interpreti e dei musicisti, soprattutto del paroliere Vittorio Centrone, in arte Lemuri il visionario, che ha narrato con delicatezza e pathos le tappe del suo sviluppo esistenziale dall’infanzia e adolescenza tormentata fino al pieno sviluppo della maturità.

Regia di Serena Maffia
Musiche di Vittorio Centrone
disegni di Giulio De Vita
assistente regia Fabio Pentassuglia
costumi Comasia Da Vinci
trucco Lucia Colbacchini
foto maurizio Marchionne

con Lemuri, il Visionario, Max Minoia, Stefano Refolo, Stefano Tedeschi, Fabrizio Cascione, Mario Giarola, Gaia Carmagnani, Francesco Polizzi.

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Un omaggio ad Alice Pasquini

Ho fortunosamente recuperato questi scatti che avevo dato per persi e mi fa piacere condividerli con chi vorrà. Rappresentano un’opera di Alice Pasquini, una delle più famose artiste italiane di fama ormai mondiale, che hanno fatto della street art un genere seguitissimo in tutto il mondo. In questi suoi murales, ormai da tempo scomparsi, che realizzò nel 2009 nel quartiere di San lorenzo in Roma, Alice dà la sua interpretazione sognante e rievocativa di un mondo del passato in cui i giochi dei bambini, le tenerezza degli innamorati, la complicità delle amicizie ci riportano ad un passato ormai remoto.

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Spiritum

In questa performance con la regia di Enzo Truppo rivive la magia del mito di Pigmalione, lo scultore che si innamorò di una statua di marmo da lui creata tanto da muovere a compassione Venere che fece prendere vita alla scultura, realizzando il sogno dell’autore nella carnalità di una fanciulla.

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Deutsche soldaten friedhof

Alcuni scatti nel cimitero militare tedesco di Pomezia che raccoglie le spoglie, spesso ignote di militari tedeschi morti soprattutto nella battaglia di Cassino e nelle zone intorno alle aree di sbarco di Anzio.
Guardando le età, deve emergere potente il monito ad abbandonare la guerra come modo di risolvere problemi politici, economici, geografici o di insensata supremazia.